CHI SONO

Sono Francesca Latella Psicologa e psicoterapeuta, moglie, ma soprattutto Madre di Enrico un bambino dai bisogni speciali.

Mi sono formata per arrivare a svolgere la professione che amo e che mi fa svegliare tutte le mattine con il sorriso, anche quando sono stanca e affaticata dalla quotidianità legata alla cura del mio piccolo eroe.

Gli anni di studio si sono susseguiti con tanta energia e si sono alternati alle esperienze lavorative che mi hanno fatto capire che la mia missione professionale doveva essere indirizzata a persone che come me hanno avuto paura di mettersi al centro del proprio amore per paura di risultare egoiste ed egocentriche... dedicandosi sempre agli altri.

Ho lavorato sodo per creare uno stile lavorativo efficace che si basa su teorie e tecniche psicologiche e psicoterapiche, ma che va al di là della semplice teoria e fiorisce nell’atto pratico, così da diventare potente ed efficace allo stesso tempo.

Sono una professionista che comprende cosa vuol dire rinascere dalle proprie ceneri, come madre e Caregiver.

 

Questo è il mio punto di forza nel lavoro con te.

La scelta di lavorare con chi si occupa di tutti, tranne che di se stesso nasce dalla possibilità che mi sono data di ammettere che io per prima, con la nascita di mio figlio, ero arrivata a vivere una condizione alienante e dolorosa che non mi dava la possibilità di pensarmi al di là del ruolo di CAREGIVER. 

 

Grazie ai miei studi, ma soprattutto ai mie sedici anni di psicoterapia individuale e di gruppo ho riscoperto, e ho portato il focus, sulle risorse personali che mi hanno consentito di essere una donna autonoma emotivamente, forte, ed equilibrata allo stesso tempo.

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"PER ESSERE CHI SONO OGGI, DEVO RINGRAZIARE MOLTE PERSONE...

MA SOPRATTUTTO ME STESSA (e mio figlio Enrico)".

 

Molto spesso, parlando del mio lavoro e di come ci sono arrivata, mi sono ritrovata a citare diverse persone.

Mia madre con il suo sostegno sempre presente, a volte silenzioso, a volte espresso attraverso un “tira fuori la grinta!” Altre volte semplicemente con un “brava”. Mio padre che avendomi vista rinunciare al “posto fisso” nelle ferrovie dello stato e in Banca, mi ha detto che se fossi stata bocciata al primo esame universitario, sarei andata a lavorare. 
Ai tempi del lavoro in comunità, mi diceva che non mi ero laureata per pulire lo sterco dei cavalli o per fare le notti in comunità sottopagata! Mia zia, che nella sua sofferenza, legata ad una malattia rara, mi ha sempre tenuta a contatto con una realtà, fatta di empatia, umiltà e amore.

Ognuno di loro mi ha sostenuto a modo proprio a raggiungere il mio grande sogno, diventare terapeuta.

Loro e i libri hanno fatto molto, ma più di tutti credo di essere stata io ad aver spinto la mia tenacia a sopportare situazioni complesse, sfruttamenti lavorativi vari, tollerare frustrazioni varie... dall’impossibilità di spendere soldi per un grandissimo viaggio, perché li usavo per pagare la scuola di specialità, alla rinuncia di week end fuori, concerti super rock in altre città d’Italia perché avevo lezione nel week end... e la mia frase era sempre la stessa “mi dispiace, non posso, ho lezione”.

Ma il grazie più grande, oltre a dirlo a me stessa, lo devo dire a mio figlio Enrico.

L’amore, il dolore, la rinascita che ho vissuto con lui, in quanto madre, tutrice, Caregiver o semplicemente essere umano, mi ha arricchita, resa sensibile, fatto stare in uno dei dolori più grandi che si possa provare, tanto da rendermi chi sono oggi e il mondo intorno a me lo riconosce.

Quindi non ringraziate me o tutti gli altri, loro hanno contribuito, io ho fatto moltissimo, ma Enry mi ha trasformata e come un’araba fenice sono risorta dalle mie ceneri.

Ricordati, il dolore ti può distruggere, ma può anche farti scoprire nuove parti di te, io ne sono la prova vivente.

Da qui nasce “10 settimane x cambiare vita”.